I tempi sono solitamente rapidissimi, maggiormente per i soggetti di sesso maschile. La donna, è generalmente più resistente al calo di peso per ragioni ormonali (in quanto soggetta a gravidanza e quindi tutrice della procreazione, tende a mantenere le riserve adipose, come se la Natura la proteggesse dalla loro perdita). In ogni caso, applicando questa tecnica per periodi di dieci giorni alternati a pari periodi di mantenimento e stabilizzazione del peso ottenuto, si ha un calo che, nel mese può oscillare tra il 5% ed il 15% del peso iniziale.
Ovviamente, maggiore è il peso iniziale e maggiore sarà il calo, che però tende progressivamente a ridursi man mano che il peso stesso si riduce.
Mi spiego: quanto detto e quanto sto per spiegare vale in ogni impresa vòlta alla riduzione di peso. Non sono concetti intuitivi, ma con un po’ di pazienza e di attenzione tutti dovremmo acquisirli e… ricordarli frequentemente!
Poniamo che una persona sia alta 1,65 e pesi 100 kg. Questa persona avrà quindi un B.M.I. o I.M.C. : Indice di massa corporea) pari a 36,73 (compreso tra 35 e 40, quindi obesità severa di secondo grado).
A seconda dell’età e del sesso, (per inciso, osservate quante variabili incidono sul fabbisogno calorico!) via sarà appunto, un certo fabbisogno calorico per mantenere il peso in atto: 100 kg ed un fabbisogno calorico per mantenere il peso teorico (quello ottimale con un I.M.C. inferiore a 25).
Per comodità poniamo che il nostro soggetto sia un uomo di 57 anni, alto appunto 1,65 mt con un peso di 100 kg, che quindi come già calcolato, presenti un I.M.C. pari a 36,73.
Costui, per mantenersi a 100 kg ha un fabbisogno calorico giornaliero di 2.039 Kilocalorie circa. Per mantenere il peso di arrivo (poniamo sia di 81,4 Kg, corrispondente ad un I.M.C. di 29,9) ha un fabbisogno di 1823 Kilocalorie.
La differenza calorica fra i due fabbisogni è di sole 215,73 kilocalorie.
Dobbiamo considerare però, che nel peso iniziale è compresa una certa quantità di acqua che nel caso di specie sarà pari a circa due litri e mezzo, che verrà rapidamente persa, aggiungendosi alla perdita di grasso che inizierà e proseguirà gradualmente. Poniamo che questo soiggetto, compatibilmente con il regime seguìto, perda nel primo mese 10 kg. Di questi non dimentichiamo che 2,5 litri circa, sono costituiti da acqua e, che questo stesso soggetto riacquisterebbe in due giorni circa, qualora interrompesse la dieta. Questa perdita di acqua è come un “bonus” o una cauzione che si lascia all’inizio e si riprende al termine di ogni trattamento dimagrante.
Questo paziente all’inizio perdeva al giorno circa 333 grammi (compresi i 2,5 litri di acqua). Ora che il suo peso è diminuito a 90 kg, diminuirà consensualmente anche il fabbisogno calorico per mantenere quest’ultimo peso (90 Kg, appunto). Esso sarà all’incirca di 1.923 Kcalorie/die, quindi circa 116 Kcal/die meno di prima. Questo comporterà un allungamento del tempo per perdere un kg di grasso (che è pari a circa 7000 kilocalorie).
A questo poi si aggiunge la tendenza dell’organismo ad abbassare consensualmente il metabolismo man mano che il peso scende come meccanismo protettivo, in quanto esso percepisce il calo di peso come un pericolo per la sopravvivenza.