Al di là di eccezioni assolute, quale l’insufficienza renale e/o quella epatica, tutti, per un periodo breve, possono optare per questo tipo di metodo dimagrante.
Bisogna comunque precisare, che questo metodo consiste in un digiuno modificato, ossia un digiuno nel quale si cerca di utilizzare al massimo la riserva di grasso depositato nei nostri adipociti (cellule adipose o grasse), risparmiando al massimo la nostra massa magra (muscoli, ossa, sistema nervoso, ecc.).
Essendo una tecnica introdotta di recente al fine di produrre una riduzione di peso, in mancanza di linee guida e quindi di criteri di inclusione o esclusione dei soggetti che spontaneamente sono disposti a sottoporvisi, riserverei questa tecnica a coloro i quali, non presentando insufficienza epatica e/o renale, abbiano anche un indice di massa corporeo piuttosto alto, con un’urgente esigenza di rapida riduzione di peso.
Va anche specificato che, di per sé, questa tecnica non è rieducativa per il paziente, né apporta un contributo significativo per la risoluzione del problema obesità!
In quanto consistente in una forma di digiuno modificato, questa tecnica è soltanto, a mio avviso, molto utile e valida da inserire in un programma dimagrante più ampio nel quale trovino spazio adeguato una rieducazione alimentare, psicologica e comportamentale del paziente obeso, oltreché, ribadisco, un serio ed adeguato programma di attività fisica.